Tag: Giancarlo De Carlo

  • Sul significato del patrimonio culturale

    Sul significato del patrimonio culturale

    La mia quarta questione è appunto sul significato del patrimonio culturale che ci si propone di conservare e preservare; in altre parole su come si possa scoprire se e come il significato originale di quanto ci è pervenuto dal passato possa essere trasferito nel presente; o in altre parole ancora: perché debba essere conservato con suprema cura solo quanto ha capacità di continuare a significare, e cioè quello che ha attitudine a restare vivo nel presente, a vivificare la cultura del presente

    De Carlo, G., Lezione inaugurale AA 2002/2003, Siracusa, 11 febbraio 2003

    Immagine: “Sala Rossa” di Giancarlo De Carlo con Antonino Leonardi (Recupero del Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena per l’Università)

  • Il luogo meno adatto per l’esplicazione dell’attività educativa è l’edificio scolastico

    Il luogo meno adatto per l’esplicazione dell’attività educativa è l’edificio scolastico

    La scuola istituzionale fornisce un’educazione limitata perché consente di compiere soltanto le esperienze ammesse dalle istituzioni mentre esclude quelle che le istituzioni non ammettono. Le esperienze non ammesse sono invece assai spesso le più ricche di insegnamenti se non altro perché contengono germi di rifiuto che le rendono criticamente più attive.
    […]
    Che Guevara sosteneva che tutta la società dovrebbe essere un immensa scuola; e aveva ragione purché si intenda – come lui intendeva – che la società non deve essere organizzata sulle basi istituzionali esistenti né su basi diverse che producono però le stesse situazioni autoritarie e discriminanti delle istituzioni esistenti.”
    […]
    La città è il territorio, in attesa che la società cambi, sono l’immensa scuola di cui disponiamo. Occorre quindi operare con energia e immaginazione perché la scuola si identifichi con la città e il territorio;
    […]
    La progettazione di scuola depurate dalle limitazioni istituzionali deve cominciare con la progettazione non istituzionale dell’ambiente fisico.
    […]
    Il luogo meno adatto per l’esplicazione dell’attività educativa è l’edificio scolastico, per il fatto che, incapsulando l’insegnamento e l’apprendimento in uno spazio unitario isolato è concluso, l’edificio scolastico tende a staccare i contatti con il contesto complesso della società. D’altra parte sembra che le necessità dell’educazione di massa impongano la prolificazione accelerata delle strutture educative. Occorre dunque conciliare le due opposte esigenze che negano o confermano l’utilità delle scuole, consigliano di eliminarle o di moltiplicarle. La soluzione non può essere altro che la disintegrazione dell’edificio scolastico come luogo specifico destinato esclusivamente a una specifica funzione.

    Giancarlo De Carlo, La Piramide Rovesciata, 1968