Tag: Antonio Gramsci

  • Tu volevi chiamare Leo Delio; come mai non abbiamo pensato a chiamarlo Leonardo?

    Tu volevi chiamare Leo Delio; come mai non abbiamo pensato a chiamarlo Leonardo?

    […] Credo che in ognuno di essi sussistano tutte le tendenze, come in tutti i bambini, sia verso la pratica che verso la teoria o la fantasia e che anzi sarebbe giusto guidarli in questo senso, ad un contemperamento armonioso di tutte le facoltà intellettuali e pratiche, che avranno modo di specializzarsi a suo tempo, sulla base di una personalità vigorosamente formata in senso totalitario e integrale. L’uomo moderno dovrebbe essere una sintesi di quelli che vengono… ipostatizzati come caratteri nazionali: l’ingegnere americano, il filosofo tedesco, il politico francese, ricreando, per così dire, l’uomo italiano del Rinascimento, il tipo moderno di Leonardo da Vinci divenuto uomo-massa o uomo collettivo pur mantenendo la sua forte personalità e originalità individuale. Una cosa da nulla, come vedi. Tu volevi chiamare Leo Delio; come mai non abbiamo pensato a chiamarlo Leonardo?
    Pensi che il sistema educativo Dalton possa produrre dei Leonardi, sia pure come sintesi collettiva?

    [Gramsci, 1 agosto 1932 da “lettere dal carcere”]

  • Sostenibile prima della Sostenibilità

    Sostenibile prima della Sostenibilità

    _1° giugno 1931

    Carissima Giulia,

    […]

    Un bambino dorme. C’è un bricco di latte pronto per il suo risveglio. Un topo si beve il latte. Il bambino, non avendo il latte, strilla e la mamma strilla. Il topo disperato si batte la testa contro il muro, ma si accorge che non serve a nulla e corre dalla capra per avere del latte. La capra gli darà il latte se avrà l’erba da mangiare. Il topo va dalla campagna per l’erba e la campagna arida vuole l’acqua. Il topo va dalla fontana. La fontana è stata rovinata dalla guerra e l’acqua si disperde: vuole il mastro muratore che la riatti. Il topo va dal mastro muratore: vuole le pietre. Il topo va dalla montagna e avviene un sublime dialogo tra il topo e la montagna che è stata disboscata dagli speculatori e mostra dappertutto le sue ossa senza terra. Il topo racconta tutta la storia e promette che il bambino cresciuto ripianterà pini, quercie, castagni ecc. Così la montagna dà le pietre ecc. e il bimbo ha tanto latte che si lava anche col latte.

    Cresce, pianta gli alberi, tutto muta; spariscono le ossa della montagna sotto nuovo humus, la precipitazione atmosferica ridiventa regolare perché gli alberi trattengono i vapori e impediscono ai torrenti di devastare la pianura ecc._

    Lettere dal Carcere, Gramsci A., Carcere di Turi