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Nihil recte sine exemplo docetur et discitur

Al termine del conflitto [Danilo Dolci] riprende gli studi al Politecnico di Milano e pubblica i primi lavori, due manuali di scienze delle costruzioni a uso degli studenti di architettura […] Nel 1950 quando comincia a essere conosciuto e apprezzato come poeta, si compie la prima svolta: “cominciavo a capire” spiegherà più tardi “che un architetto avrebbe lavorato solo per i ricchi per chi aveva i soldi e non per chi non aveva né casa né soldi; occorreva dunque fare un altro lavoro prima dell’architettura e prima della cosiddetta urbanistica.”

[Da: Gli industriali e i “banditi” di Danilo Dolci, di Giuseppe Barone in Racconti siciliani di Danilo Dolci, Sellerio, 2008, scritti 1952-1960]

“nel nostro mondo completamente strutturato, organizzato, storicizzato, politicizzato, superbo di cultura e di tecnica esiste tuttavia, dappertutto, un immenso sottomondo rimasto, o costretto, fuori della cultura, della direzione, della storia, della stessa esistenza personale: un mondo subalterno e inesistente, che puó e deve tuttavia raggiungere l’esistenza e la libertà, che si muove in questo senso, superando gli ostacoli interni ed esterni che lo trattengono e impediscono, e che in questo processo di liberazione esprime valori nuovi, e rende manifesta una illimitata forza creatrice.”

[Da: Carlo Levi, le ragioni di Danilo dolci, in Racconti siciliani di Danilo Dolci, Sellerio, 2008]

A scuola c’ero stato fino la seconda elementare, poi, siccome ero troppo vivo, non mi hanno più voluto. A quindici anni ho conosciuto la donna. Appena ho toccato la donna, non ho avuto più pace.

[Da: Xx, p.172, in Racconti siciliani di Danilo Dolci, Sellerio, 2008, scritti 1952-1960]

Quello che diceva lui era questo: tutto il sangue che i ricchi tirano ai poverelli se lo mettevano nelle banche in modo di sfruttarlo solo per loro e non lo impiegavano per fare lavorare e produrre gli altri. Quattro o cinque ore in certe serate a discutere che reddito andando avanti così non sarebbe aumentato per tutti.

[Da: Un amico di Placido, p.255, in Racconti siciliani di Danilo Dolci, Sellerio, 2008, scritti 1952-1960]

Per approfondire:

https://borgodidio.it/storia-del-borgo/

Published in Teaching