Il villaggio globale è diventato il villaggio ubiquo e in tempo reale. L’architettura del villaggio globale è quella che interpreta i riti delle tribù in perenne e fluida ricombinazione. Tribù effimere che si costituiscono e disciolgono alla velocità di un like. Comunità non sempre identificabili con un luogo fisico ma disperse nel mondo fisico o virtuale. La sfida è quella di intercettare anche i bisogni nascenti di generazioni perennemente connesse ma de-localizzate.
Lo scenario è quello di trasformazioni degli spazi più veloci e impermanenti, che prediligono processi “deboli e diffusi”, partecipazione e condivisione solidale, e non più cattedrali iconiche: la comunità non si identifica nell’architettura ma nei processi di trasformazione.
Con Giulio Pascali, Massimo Canevacci, Giulio Paolo Calcaprina, Emmanuele Lo Giudice e Alessandro Ceci