[…] Roma infatti oscilla paradigmaticamente tra la suggestione monumentale e barocca della pietra lucida e perfetta, specchio impeccabile e indulgente di fasti scenografici, e la suggestione altrettanto forte e misteriosa di una realtà caravaggesca in penombra imbevuta dall’acqua delle cloache, dalle infiltrazioni e dalla corruzione dell’umidità. Roma si nutre anche della compresenza tra le composizioni di volumi architettonici razionalisti, calandrati di lastre di travertino perfettamente incastrate della città moderna dell’EUR, e la vitalità imprevedibile delle baracche neorealiste delle borgate fatiscenti accostate agli acquedotti dell’agro romano. Roma offre non solo la ricchezza di senso della stratificazione archeologica in verticale, luoghi in dialogo tra epoche diverse, ma gode anche della fruttuosa compresenza e integrazione di paesaggi pianificati orizzontalmente, e le borgate abusive e informi, che sono paesaggi tridimensionali indeterminati, polisemici e meticci.
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La vitalità di muffe, croste e macchie, cangiante metafora dell’universo in espansione
IMG: Ritratto del duo Ttozoi con Daniele Mancini (© Sabino Maria Frassà)