Oggi a scuola omaggio a Bruno Munari (24/10/1907) che invece, citando Confucio, ricordava “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”
Categoria: Marginalia
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Buon 25 Aprile ~ Bandiera della liberazione universale
“In avvenire, una parte di questa classe, che riunisce gli individui particolarmente sensibili a questa storia del futuro, comprenderà che la loro felicità dipende da quella degli altri, che la specie umana potrà sopravvivere solo stando unita e in pace.
Smetteranno di appartenere alla classe creativa mercantile e rifiuteranno di porsi al servizio dei pirati.
Diventeranno quelli che chiamo qui i “transumani”.
Altruisti, interessati alla storia del futuro, coscienti che la sorte dei contemporanei e dei discendenti li riguarda personalmente, preoccupati di dare aiuto, di comprendere, di lasciare dopo di loro un mondo migliore, i transumani non si accontenteranno né dell’egoismo degli ipernomadi, né del desiderio di distruggere i pirati.
Non crederanno di essere i proprietari del mondo, ma ammetteranno di averne soltanto l’usufrutto. Saranno pronti a mettere in pratica le virtù del sedentario (vigilanza, ospitalità, senso del lungo termine) e quelle del nomade (caparbietà memoria e intuizione).
Si sentiranno allo stesso tempo cittadini del mondo e membri di diverse comunità.
La loro nazionalità sarà quella delle lingue che parleranno, e non più soltanto quella dei paesi in cui abiteranno.
[…]
I transumani metteranno in piedi, accanto all’economia di mercato in cui ciascuno misura l’altro, un’economia dell’altruismo, della disponibilità gratuita, del dono reciproco, del servizio pubblico, della nteresse generale.”
Jacques Attali, Breve storia del futuro, 2007, Fazio: Roma, pag. 208-209
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Sull amare ed essere e fare
[Io, tu, noi. Vivere con se stessi, l’altro, gli altri, Vittorio Lingiardi, 2019]
[…]
Da chimico un giorno avevo il potere
Di sposar gli elementi e farli reagire
Ma gli uomini mai mi riuscì di capire
Perché si combinassero attraverso l’amore
Affidando ad un gioco la gioia e il doloreGuardate il sorriso guardate il colore
Come giocan sul viso di chi cerca l’amore
Ma lo stesso sorriso lo stesso colore
Dove sono sul viso di chi ha avuto l’amore
Dove sono sul viso di chi ha avuto l’amoreÈ strano andarsene senza soffrire
Senza un volto di donna da dover ricordare
Ma è forse diverso il vostro morire
Voi che uscite all’amore che cedete all’aprileCosa c’è di diverso nel vostro morire Primavera non bussa, lei entra sicura
Come il fumo lei penetra in ogni fessura
Ha le labbra di carne, i capelli di grano
Che paura, che voglia che ti prenda per mano
Che paura, che voglia che ti porti lontanoFui chimico e, no, non mi volli sposare
Non sapevo con chi e chi avrei generato
Son morto in un esperimento sbagliato
Proprio come gli idioti che muoion d’amore
E qualcuno dirà che c’è un modo migliore[1971, Fabrizio de André e Nicola Piovani, ispirata da “Trainor il Farmacista”, Antologia di Spoon River, Edgar Lee Masters]
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Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta.
Damiel: Una passante, che sotto la pioggia chiuse di colpo l’ombrello, lasciandosi bagnare tutta. Ah, ecco: uno scolaro, che descriveva al suo maestro come una felce nasce dalla terra. Ha fatto stupire il maestro. Una cieca, che quando si accorse di me si mise a tastare l’orologio. Sì, è magnifico vivere di solo spirito e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l’eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa, e allora non vorrei più fluttuare così in eterno, vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza, legandomi in qualche modo alla terra. A ogni passo, a ogni colpo di vento, vorrei poter dire: “ora”, “ora” e “ora”. E non più: “da sempre”, “in eterno”. Per esempio, non so: sedersi al tavolo da gioco ed essere salutato, anche solo con un cenno. Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta.
Testo da: Wim Wenders, Cielo sopra Berlino, 1987
https://youtu.be/_L_WuUbdttM
Immagine di copertina: Bruno Ganz/Damien/Angelo, scena tratta da “Cielo sopra Berlino”, ibidem
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Ich bin ein Berliner – 1 // 9 11 1989
I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can beat them, just for one day
We can be Heroes, just for one dayAnd you, you can be mean
And I, I’ll drink all the time
‘Cause we’re lovers, and that is a fact
Yes we’re lovers, and that is that
Though nothing will keep us together
We could steal time, just for one day
We can be Heroes, for ever and ever
What d’you say?I, I wish you could swim
Like the dolphins, like dolphins can swim
Though nothing, nothing will keep us together
We can beat them, for ever and ever
Oh we can be Heroes, just for one dayI, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can be Heroes, just for one day
We can be us, just for one dayI, I can remember (I remember)
Standing by the wall (by the wall)
And the guns shot above our heads (over our heads)
And we kissed, as though nothing could fall (nothing could fall)
And the shame was on the other side
Oh we can beat them, for ever and ever
Then we could be Heroes, just for one dayWe can be Heroes
We can be Heroes
We can be Heroes
Just for one day
We can be HeroesWe’re nothing, and nothing will help us
Maybe we’re lying, then you better not stay
But we could be safer, just for one dayOh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh
Just for one dayHeroes, David Bowie
[https://youtu.be/bsYp9q3QNaQ ]Immagine di copertina: East Side Gallery, Muro di Berlino, di Dmitry Vrubel, «Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo bacio della morte». (Photo by: JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images)]

Il bacio tra il presidente dell’Unione Sovietica Leonid Brezhnev e il presidente della Germania Est, Erich Honecker, nel 1979. (AP Photo/Helmuth Lohmann/stf)]
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Beati sarete voi!
Always searching, never finding
Your shadows in the dark
Always searching, never finding
My shadows in the dark
Wishing you to be so near to me
Finding only my lonelines
Waiting for the sun to shine again
Finding that it’s gone too far away
To die
To sleep
Maybe to dream
To die
To sleep
Maybe to dream
Maybe to dream
To dreamNew Trolls, Adagio (Shadows), 1971
Immagine di copertina: W. Kentridge, “Pasolini”, Triumphs and Laments, Muraglioni di Lungotevere
Addendum: Vangelo secondo Matteo, 1964, PPP
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Gnanca nà busia
Io scriverò se vuoi perché cerco un mondo diverso
con stelle al neon e un poco d’universo
mi sento un eroe a tempo perso
io scriverò se vuoi perché non ho incontrato mai
veri mattatori e veri ombrellai
ma gente capace di chiederti solo come stai
io scriverò se vuoi perché ho amato tutti i sessi
ma posso garantirvi che io
non ho mai dato troppo peso al sessso mio
ma con chiunque sappia divertirsi mi salverò
che viva la vita senza troppo arrichirsi mi salverò
che sappia amare che conosca Dio come le sue tasche
io scriverò perché ho vissuto anche di espedienti
perché a volte ho mostrato anche i denti
perché non potevo vivere altrimenti
io scriverò sul mondo e sulle sue brutture
sulla mia immagine pubblica e sulle camere oscure
sul mio passato e sulle mie paureIo scriverò, Rino Gaetano
[ https://m.youtube.com/watch?v=OTH_ldZnhak]Immagine in copertina: Gnanca nà busia, Diario in forma di Lenzuolo, Clelia Marchi @ piccolo museo del diario
[https://www.piccolomuseodeldiario.it/] -

È come se fossi incinto
Una sensazione di felicità che si ha quando si ha quando ci si accorge che una nuova vita alberga in te e che questa vita sta per venire al mondo […] Io scrivo perché voglio dare la voce a qualcosa dentro di me che non riesco a esprimere nessun altro modo. Dentro ognuno di noi ci sono tante opzioni che non mettiamo in atto nella nostra vita quotidiana. E poi sono convinto che ognuno di noi porti dentro tante identità così dire pietrificate, congelate. Talvolta più che lo scrittore mi sento un massaggiatore. Massaggio e accarezzo certe parti per scongelarle._
Intervista a David Grosmann, 26 10 2019, via: Wlodek Goldkorn
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Doni
La poesia non è soltanto un dono, è anche un grande sforzo di volontà. Non è neanche una donazione agli altri, è un modo di essere…
Il poeta nasce con questa grande sfiga. Nasce con una passionalità in più, con un erotismo maggiore, con un senso di autodifesa incredibile, di riservatezza di quello che è il proprio portato, anche mistico…[Alda Merini, 2004, via Loris Mazzetti]
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A tempo perso
Mi stavo dimenticando due cosette da niente imparate e imparabili da Alighiero:
– che i meccanismi più effimeri su cui non val la pena di soffermarsi, i gesti i pensieri più elementari che trascuriamo salvo “a tempo perso” possono rappresentare la parte che val la pena di essere accorta,
– che ci sobo dei circuiti mai esistiti che posso riinventare a piacere[IMG: Corrado Levi su Alighiero Boetti]
