Autore: Daniele Mancini

  • Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta.

    Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta.

    Damiel: Una passante, che sotto la pioggia chiuse di colpo l’ombrello, lasciandosi bagnare tutta. Ah, ecco: uno scolaro, che descriveva al suo maestro come una felce nasce dalla terra. Ha fatto stupire il maestro. Una cieca, che quando si accorse di me si mise a tastare l’orologio. Sì, è magnifico vivere di solo spirito e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l’eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa, e allora non vorrei più fluttuare così in eterno, vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza, legandomi in qualche modo alla terra. A ogni passo, a ogni colpo di vento, vorrei poter dire: “ora”, “ora” e “ora”. E non più: “da sempre”, “in eterno”. Per esempio, non so: sedersi al tavolo da gioco ed essere salutato, anche solo con un cenno. Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa, era solo per finta.

    Testo da: Wim Wenders, Cielo sopra Berlino, 1987

    https://youtu.be/_L_WuUbdttM

    Immagine di copertina: Bruno Ganz/Damien/Angelo, scena tratta da “Cielo sopra Berlino”, ibidem

  • Ich bin ein Berliner – 1 // 9 11 1989

    Ich bin ein Berliner – 1 // 9 11 1989

    I, I will be king
    And you, you will be queen
    Though nothing will drive them away
    We can beat them, just for one day
    We can be Heroes, just for one day

    And you, you can be mean
    And I, I’ll drink all the time
    ‘Cause we’re lovers, and that is a fact
    Yes we’re lovers, and that is that
    Though nothing will keep us together
    We could steal time, just for one day
    We can be Heroes, for ever and ever
    What d’you say?

    I, I wish you could swim
    Like the dolphins, like dolphins can swim
    Though nothing, nothing will keep us together
    We can beat them, for ever and ever
    Oh we can be Heroes, just for one day

    I, I will be king
    And you, you will be queen
    Though nothing will drive them away
    We can be Heroes, just for one day
    We can be us, just for one day

    I, I can remember (I remember)
    Standing by the wall (by the wall)
    And the guns shot above our heads (over our heads)
    And we kissed, as though nothing could fall (nothing could fall)
    And the shame was on the other side
    Oh we can beat them, for ever and ever
    Then we could be Heroes, just for one day

    We can be Heroes
    We can be Heroes
    We can be Heroes
    Just for one day
    We can be Heroes

    We’re nothing, and nothing will help us
    Maybe we’re lying, then you better not stay
    But we could be safer, just for one day

    Oh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh
    Just for one day

    Heroes, David Bowie
    [https://youtu.be/bsYp9q3QNaQ ]

    Immagine di copertina: East Side Gallery, Muro di Berlino, di Dmitry Vrubel, «Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo bacio della morte». (Photo by: JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images)]

    Il bacio tra il presidente dell’Unione Sovietica Leonid Brezhnev e il presidente della Germania Est, Erich Honecker, nel 1979. (AP Photo/Helmuth Lohmann/stf)]

  • Beati sarete voi!

    Beati sarete voi!

    Always searching, never finding
    Your shadows in the dark
    Always searching, never finding
    My shadows in the dark
    Wishing you to be so near to me
    Finding only my lonelines
    Waiting for the sun to shine again
    Finding that it’s gone too far away
    To die
    To sleep
    Maybe to dream
    To die
    To sleep
    Maybe to dream
    Maybe to dream
    To dream

    New Trolls, Adagio (Shadows), 1971

    Immagine di copertina: W. Kentridge, “Pasolini”, Triumphs and Laments, Muraglioni di Lungotevere

    Addendum: Vangelo secondo Matteo, 1964, PPP

  • Gnanca nà busia

    Gnanca nà busia

    Io scriverò se vuoi perché cerco un mondo diverso
    con stelle al neon e un poco d’universo
    mi sento un eroe a tempo perso
    io scriverò se vuoi perché non ho incontrato mai
    veri mattatori e veri ombrellai
    ma gente capace di chiederti solo come stai
    io scriverò se vuoi perché ho amato tutti i sessi
    ma posso garantirvi che io
    non ho mai dato troppo peso al sessso mio
    ma con chiunque sappia divertirsi mi salverò
    che viva la vita senza troppo arrichirsi mi salverò
    che sappia amare che conosca Dio come le sue tasche
    io scriverò perché ho vissuto anche di espedienti
    perché a volte ho mostrato anche i denti
    perché non potevo vivere altrimenti
    io scriverò sul mondo e sulle sue brutture
    sulla mia immagine pubblica e sulle camere oscure
    sul mio passato e sulle mie paure

    Io scriverò, Rino Gaetano
    [ https://m.youtube.com/watch?v=OTH_ldZnhak]

    Immagine in copertina: Gnanca nà busia, Diario in forma di Lenzuolo, Clelia Marchi @ piccolo museo del diario
    [https://www.piccolomuseodeldiario.it/]

  • È come se fossi incinto

    È come se fossi incinto

    Una sensazione di felicità che si ha quando si ha quando ci si accorge che una nuova vita alberga in te e che questa vita sta per venire al mondo […] Io scrivo perché voglio dare la voce a qualcosa dentro di me che non riesco a esprimere nessun altro modo. Dentro ognuno di noi ci sono tante opzioni che non mettiamo in atto nella nostra vita quotidiana. E poi sono convinto che ognuno di noi porti dentro tante identità così dire pietrificate, congelate. Talvolta più che lo scrittore mi sento un massaggiatore. Massaggio e accarezzo certe parti per scongelarle._

    Intervista a David Grosmann, 26 10 2019, via: Wlodek Goldkorn

  • Doni

    Doni

    La poesia non è soltanto un dono, è anche un grande sforzo di volontà. Non è neanche una donazione agli altri, è un modo di essere…
    Il poeta nasce con questa grande sfiga. Nasce con una passionalità in più, con un erotismo maggiore, con un senso di autodifesa incredibile, di riservatezza di quello che è il proprio portato, anche mistico…

    [Alda Merini, 2004, via Loris Mazzetti]

  • A tempo perso

    A tempo perso

    Mi stavo dimenticando due cosette da niente imparate e imparabili da Alighiero:
    – che i meccanismi più effimeri su cui non val la pena di soffermarsi, i gesti i pensieri più elementari che trascuriamo salvo “a tempo perso” possono rappresentare la parte che val la pena di essere accorta,
    – che ci sobo dei circuiti mai esistiti che posso riinventare a piacere

    [IMG: Corrado Levi su Alighiero Boetti]

  • Non fui mai

    Non fui mai

    Se non dovessi tornare,
    Sappiate che non sono mai
    partito.

    Il mio viaggiare
    é stato tutto un restare
    qua, dove non fui mai

    Biglietto lasciato
    Prima di non andare via, Giorgio Caproni

  • L’essenziale a volte è esagerato

    L’essenziale a volte è esagerato

    Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora.
    Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente.
    Non ho più tempo per riunioni interminabili dove vengono discussi statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà raggiunto.
    Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la loro età cronologica, non sono cresciute.
    Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nel pacchetto.

    Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi e che si assumano le proprie responsabilità. Così si difende la dignità umana e si va verso la verità e l’onestà.
    È l’essenziale che fa valer la pena di vivere.
    Voglio circondarmi di persone che sappiano come toccare i cuori, di persone a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima.

    Sì, vado di fretta, ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità sa dare.
    Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. Sono sicuro che saranno squisiti, molto più di quelli mangiati finora.
    Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatto e in pace con i miei cari e la mia coscienza.
    Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una.

    La Mia Anima ha fretta, Mario de Andrade (San Paolo 1893-1945)

  • Tra la terra sotto i piedi e l’incertezza perenne, scelgo di volare

    Tra la terra sotto i piedi e l’incertezza perenne, scelgo di volare

    Fondamenti di storia dell’arte, Galleria degli Uffizi, 5 ottobre 2019