Autore: Daniele Mancini

  • Abitare solidale e sostenibile. Tesi di rigenerazione urbana

    Abitare solidale e sostenibile. Tesi di rigenerazione urbana

    Questa pubblicazione presenta i risultati di un laboratorio di tesi presso la Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” di Roma La Sapienza, dal titolo “Abitare solidale e sostenibile”. Le premesse dei progetti qui raccolti risiedono nelle riflessioni maturate in un precedente contesto di ricerca, cioè il Laboratorio di Progettazione Architettonica ed Urbana IV che ho tenuto presso la stessa Facoltà durante il semestre invernale 2010/11, e i cui esiti sono già stati registrati in una precedente pubblicazione dal titolo I ♥ PdZ. I Love Piani di Zona. Microeconomie in cerca di città. Il Laboratorio di Tesi ne ha rappresentato la naturale occasione di approfondimento. L’obiettivo generale del laboratorio di tesi ha riguardato la predisposizione di ipotesi progettuali e strategie di rigenerazione urbana sostenibile nei PEEP degradati o incompiuti della periferia romana. Progetti in grado di prefigurare un immaginario urbano e architettonico innovativo, cioè più conforme alle identità culturali e sociali delle comunità di quartiere che li abitano attualmente.

    Link alla pubblicazione su Abitare solidale e sostenibile

    Esiste un rito magico con il quale si invoca e ci si propizia la pioggia innaffiando la polvere secca della terra. Allo stesso modo si invoca e ci si propizia l’universo costruendo una casa. La casa è la ricostruzione dello spazio dell’universo come l’acqua versata sulla terra è la ricostruzione della pioggia. L’architettura è sempre stata, e oggi lo è più che mai, un rito magico: e tutte le volte che si perde la realtà magica dell’architettura si perde anche l’architettura. […] Anche nel rito di costruire una casa esistono due tempi. Uno è il tempo dello spazio dell’universo, percorso dai giorni, dalle notti, dalle stagioni, dai mari, dalle foreste e dai deserti: uno spazio incontrollato e misterioso carico di favori e di disgrazie. L’altro è il tempo del rito, quando si costruisce uno spazio artificiale, conosciuto, preparato, e controllato a evocare, a sottrarre favori e fortune al grande spazio dell’universo. L’architettura è rito magico; ed è invocazione e presunzione. È invocazione quando l’uomo solo, stanco e terrorizzato, chiede all’architettura protezione e certezza; è presunzione quando l’architettura si afferma e si impone come simbolo di protezione e certezza contro l’aggressione dell’universo. […] L’architettura vive in questa coesistenza di invocazione e presunzione, vive di volontà magica, ricostruendo secondo gli ordini e le cadenze e la meticolosa procedura del rito, lo spazio grande e caotico dell’universo e vive stabilendo per simboli statici e pietrificati, innalzati contro il cielo, il segno della presenza umana cioè il segno della convenzione umana. L’architettura comincia dove l’uomo è riuscito a possedere in una qualsiasi maniera lo spazio naturale. […] Il rito dell’architettura si compie per rendere reale uno spazio che prima del rito non lo era. […] Quando saremo convinti che l’architettura è un rito nel quale si punta senza distrazioni e senza pause alla creazione di uno spazio reale, tutti i problemi che oggi sembrano la questione centrale, quella dell’architettura, cadranno come problemi senza senso.

    Sottsass, E. (1956) Per un bauhaus immaginista contro un bauhaus immaginario, in Codignola, M. (2017) Per qualcuno può essere lo spazio, Adelphi, pagg 169-179

  • BASIC DESIGN #2 Esperienze di progettazione e didattica inclusiva

    BASIC DESIGN #2 Esperienze di progettazione e didattica inclusiva

    Quali competenze dovrà possedere il progettista del futuro? E come si insegnano? E quali sono soprattutto i valori nei quali ci riconosciamo come progettisti e educatori nel nostro presente e che vogliamo coltivare insieme alle nuove generazioni affinché il futuro sia realmente sostenibile? Attraverso la presentazione di ventiquattro esperienze ludico ricreative e didattiche dal forte carattere inclusivo, gli autori illustrano le competenze base della progettazione.

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    Leggi su issuu.com l’intero libro BASIC DESIGN #2 Esperienze di progettazione e didattica inclusiva

    Questo è un Diario di Bordo di una Nave Scuola che solca mari molto incerti alla scoperta di Isole Sconosciute. Per tracciare la rotta usiamo più volentieri la bussola della disubbidienza, il sestante dell’impossibile, i cerchi azimutali del gioco, lo scandaglio della solidarietà. Di viaggi ne abbiamo già fatti molti e incredibilmente di Isole ne abbiamo scoperte a migliaia! Nascoste proprio lì dove ci sembrava ovvio non potessero esserci. La Cartografia è complessa e poiché i Mari della Creatività appaiono al momento molto mutevoli, forse non sarà mai possibile definire una mappa conclusiva. Per questo vi lasciamo il resoconto di quello che abbiamo scoperto fino ad oggi. Una parte consistente è contenuta nel nostro primo Diario di Bordo che abbiamo chiamato Quaderno #1. Quello che invece avete tra le mani è il Quaderno #2che contiene altre 24 incredibili esperienze ludiche e ricreative come fossero un arcipelago di isole da esplorare… Buona Navigazione!

    Daniele Mancini e Irene Rinaldi

  • The Cadavre Exquis Re:Loaded Workshop

    The Cadavre Exquis Re:Loaded Workshop

    Come realizzare collage Surrealisti per una scuola più Realisti-ca

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    La Scuola non chiude mai. E’ sempre aperta, mattina e sera, tutti i giorni dell’anno. E così è il destino dei Maestri (e dei Progettisti, dei Creativi, dei Curiosi, degli Affamati …) che non smettono mai, nemmeno un secondo, di insegnare e imparare ed essere curiosi. Non è che dalle 8 alle 14 uno fa il Maestro e poi il pomeriggio, chessò, uno legge il giornale o va a fare la spesa e si dimentica della Scuola o non è più curioso! Assolutamente non è così…

    Questo laboratorio è stato organizzato in fretta e in furia la mattina del 12 ottobre 2020 ed è andato in diretta instagram su @danielemancini74 dalle 11:00 alle 11:30 circa e in contemporanea su questo canale YouTube perchè quel giorno la scuola dove insegno sarebbe stata chiusa fisicamente per gli studenti e per i docenti.

    Ecco, la Scuola, anche se chiusa, svolge il suo servizio sempre, perchè è una Comunità di persone che vogliono imparare e insegnare: se ce ne fosse bisogno, la scuola si fa anche per Telefono o oppure per Posta, via cartoline o via piccioni: purchè ci sia il desiderio di mantenere vivo il Desiderio di insegnare e imparare.

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    Questo laboratorio, aperto, open, è dedicato a tutti coloro che hanno il Desiderio di condividere delle esperienze ri-Creative e che hanno voglia di esplorare la loro curiosità sporcandosi le mani, sia con carte e forbici (mezzi analogici) ma anche con i mezzi digitali: credo che ci sia una NON-discontinuità tra i due mondi ma una inevitabile e necessaria commistione, ricchissima di possibilità.

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    In particolare, questo video è destinato ai miei studenti dell’IC Rosmini di Roma e ai miei studenti dello IED Design di Roma

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    Questo laborario parla di ANALOGIA, di ACCOSTAMENTI, di NARRAZIONI ironiche e paradossali e trae ispirazione dagli esperimenti di André Breton e di numerosi suoi colleghi artisti, in particolare dal GIOCO del Cadavre Exquise.

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    Qui potete leggere qualche istruzioni in più
    https://icaros.padlet.org/daniele_mancini/CADAVRE_EXQUIS_WORKSHOP

    Qui potete postare le vostre creazioni, sia IMMAGINI ma anche MICROVIDEO o ppure GIF animate:
    https://icaros.padlet.org/daniele_mancini/CADAVRE_EXQUIS_GALLERY

  • Cartoline da Nave Terra

    Cartoline da Nave Terra

    Cartoline da Nave Terra. La città la abiti per affezione: la voce del verbo abitare è solo modo solidale e sostenibile ed è quando metti in comune e non quando togli

    Workshop in collegamento video dalle 9:00 alle 19:00 del 5 ottobre 2020
    Realizzato insieme a: Maurizio Piraccini alias su Instagram @dottorpira
    con 30 studenti delle varie sedi IED italiane
    per DESIGN JAM / IED Square 2020.2021
    Tema della JAM: DISTANZA

    La proposta per questa JAM è semplice: andare in giro per un quartiere a scelta della propria città e “scrivere” o “disegnare” nello spazio urbano lettere, o parole, o segni grafici i quali, ricomposti con quelli tracciati dagli altri partecipanti al workshop, restituiscano una immagine e/o una parola o una frase di senso compiuto o che comunque indaghino il tema della JAM che è : LA DISTANZA.

    Credo che questa esperienza interpreti efficacemente il tema proposto per la Jam Session, sia in un senso più didascalico e pretestuoso, infatti quello che facciamo può essere percepito solo da una certa “distanza”, ma anche in un senso più sofisticato ed evocativo, infatti lo sguardo dall’esterno (le Cartoline viste dallo Spazio, fuori dalla terra) restituisce una immagine unica, corale, collettiva, che azzera le distanze e ci fa sentire tutti parte di un unico progetto, di una unica intenzione creativa. Infatti, ripetendo il sottotitolo. La città la abiti per affezione. la voce del verbo abitare è solo modo solidale e sostenibile ed è quando metti in comune e non quando togli

    Di seguito ho riportato delle immagini che si riferiscono ad alcune esperienze che bene si adattano a far comprendere le potenzialità di questa attività e un programma dettagliato dell’organizzazione della giornata.

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    Qui di seguito la presentazione dell’esito del laboratorio

    [IMG in Copertina: “no physical connection” ovvero una giornata a caccia di Dinosauri a Milano, ad opera dello studente IED Mattioli Riccardo alias su Instagram @mattioliriccardo]

    [PDF allegato : Il Syllabus del Workshop ]

  • Essere umani è una libertà che richiede attenzione

    Essere umani è una libertà che richiede attenzione

    Essere umani è una libertà che richiede attenzione, consapevolezza, disciplina, impegno e la capacità di tenere davvero agli altri […] Questa è la vera libertà, questo è imparare a pensare. L’alternativa è l’inconsapevolezza, la modalità predefinita, la corsa sfrenata al successo, essere continuamente divorati dalla sensazione di aver avuto e perso qualcosa di infinito […] qui la morale, la religione, il dogma o le grandi domande stravaganti sulla vita dopo la morte non c’entrano. La verità con la V maiuscola riguarda la vita prima della morte. Riguarda il fatto di toccare i trenta magari i cinquanta senza il desiderio di spararsi un colpo in testa. Riguarda il valore vero della vera cultura, dove voti e titoli di studio non c’entrano, c’entra solo la consapevolezza, pura e semplice

    D.F. Wallace, in “Questa è l’acqua”, 2009

  • Il patrimonio è un grande repertorio

    Il patrimonio è un grande repertorio

    Il patrimonio è un grande repertorio proprio come il teatro o la musica: se nessuno lo esegue e cioè se nessuno lo narra, facendolo risorgere, rimane inerte, morto, perduto.

    Tomaso Montanari, Istruzioni per l’uso del futuro, 2014

  • Science is an essentially anarchic enterprise

    Science is an essentially anarchic enterprise

    Science [ LIFE! ed. ] is an essentially anarchic enterprise: theoretical anarchism is more humanitarian and likely to encourage progress than its law-and-order alternatives

    La scienza [ LA VITA! n.d.r ) è una impresa essenzialmente anarchica: l’anarchismo teorico è più umanitario e più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull’ordine

    Paul K. Fayerabend, Against method, ed. italiana Contro il metodo, 1975

    https://monoskop.org/images/7/7e/Feyerabend_Paul_Against_Method.pdf

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    Cover IMG: Daniele + Irene European capaign testimonials of
    Sustainable Development Goals and Global Citizenship Education

    Here you find the promo

    Here you find many many resources:

    https://www.getupandgoals.eu
    https://www.getupandgoals.it
    https://www.facebook.com/getupandgoals

  • WebRadioTV Rosmini Stay Tuned Stay Cool

    WebRadioTV Rosmini Stay Tuned Stay Cool

    E se la Scuola fosse una Radio?

    E se la Scuola fosse una radio? Vi immaginate, una specie di scuola come fosse una trasmissione radiofonica che raggiunge tutti! Ma proprio tutti… La scuola più democratica e sostenibile che ci possa essere! Una radio libera inoltre, senza potere, creata, condotta, curata da chi ha qualcosa da dire e qualche idea su cui ragionare. Una sorta di piattaforma aperta, open source, per condividere e costruire il sapere. Non c’è più differenza tra studenti e docenti, genitori e ragazzi, artigiani del quartiere o rappresentanti delle istituzioni: ciascuno può insegnare quello che di speciale conosce o che sta imparando. La radio però deve far base a Scuola, che è l’unico presidio di resistenza civica autorevole e di prossimità, nel quale dobbiamo riconoscerci tutti.

    A marzo 2020 la scuola ho chiuso i battenti. Studenti e famiglie chiusi in casa per settimane. Didattica di emergenza. Tutti in video conferenza a raccontarci la difficoltà dell’apprendere in un contesto nuovo.

    Proviamo a fare la Radio? Proviamo ad inventarci un modo di restare uniti e ad alimentare la motivazione per guardare ad un futuro meno incerto? Bisogna immaginare tutto diverso!

    E la radio la faranno i ragazzi. Prepareranno i contenuti, organizzeranno le rubriche, si sfideranno in giochi ricreativi, organizzeranno maratone di lettura, si esibiranno in performance teatrali, musicali… Si occuperanno anche di come si va in onda, per quanto tempo, chi conduce, chi coordina, chi prepara la scaletta e chi produce i contenuti, quali piattaforme usare per coinvolgere i compagni, i genitori e i docenti. Si progetterà anche il logo e la grafica, e ci sarà anche la sigla di apertura e di chiusura, il jingle per le varie rubriche, si suonerà, si canterà e si reciterà…

    #RadioRosmini, Stay Tuned Stay Cool!

     

     

    Questo è il link alla playlist sul canale youtube della scuola

    Questo invece è il link alla diretta in streaming che rimane sempre uguale,
    eventulamente ritornassimo OnAir https://www.youtube.com/channel/UCtmzdfmpwBBMNJviAgZC-Tg/live [le trasmissioni sono state interrotte a giugno 2020]

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  • Un workshop al giorno leva il coronavirus di torno: do androids dream of pixelated ships?

    Un workshop al giorno leva il coronavirus di torno: do androids dream of pixelated ships?

    Il mondo fa paura
    ma in esso nuotano
    in un immenso acquario
    betulle volpi
    torrenti di fiori
    strade di campagna
    e case di legno
    e ancora i concerti di Brahms
    e i valzer di Chopin

    [Il mondo fa paura, Jaroslaw Iwaszkiewicz]

    Spiegazioni qui
    https://icaros.padlet.org/daniele_mancini/POSTITWORKSHOP

    Gallery qui
    https://icaros.padlet.org/daniele_mancini/POSTITGALLERY

    [ Grazie a L.D.L. per il meraviglioso contributo poetico ]